Raffica di EP di Marzo
Melatti, “Quando le ore e i minuti sono uguali” (2012)
Non mi ricordo di così tanti versi ipermetri dischi del pop “intellettuale” dei Tiromancino. a furia di ascoltare messaggi scheletrici e linguaggi di tribù che hanno perso il ben de l’intelletto, mi ero disabituato all’uso dei congiuntivi in musica. Poi arrivano i Melatti.
Approccio pop, ben suonato, testi che esprimono una una sorta di volontà di potenza che riafferma visioni forti con la lettere maiuscole (Amore, Verità, Orgoglio… e continueremmo a lungo ma questo è un post miscellaneo, lo spazio è tiranno direbbe Pippo Baudo).
L’erosione delle cose degli anni ’10 trova nei Melatti un solido scoglio dove infrangersi. Basta con il pensiero debole, basta con il pirandellismo e il cattivismo: le risposte sono riposte nei sentimenti (“E così e l’amore”), l’incomunicabilità si risolve con la prassi dell’esistere ostinati e del donarsi senza maschere (“Sono davanti a te”), né siamo solo “bestie condizionate dagli odori” (ricorderete che la penso diversamente, loro invece così in “Empatia”), né stiamo male se amati (“L’uomo più fortunato), né il lavoro è un problema se rispondiamo al megadirettoregalattico se impettiti con passione e umanità contrasteremo il male e l’errore (“Avanzo). Ottimo per caricarsi a molla contro il mondo, pop ipermetro da combattimento: da evitare per esistenzialisti ed emo in cerca di malinconia a buon mercato. Love is the Answer…